Ti sposi? Di cosa hai bisogno: la truccatrice delle spose

Abbiamo fatto una chiacchierata con Valentina di Emotional Makeup

  • Serena: Cominciamo con qualcosa di personale. Come hai sviluppato la tua passione per il trucco e cosa ti ha spinto a specializzarti in makeup per matrimoni?

Valentina: Nasco come avvocato, dovevo fare tutto’altro nella vita, ma poi, laureandomi, capisco che quella non era la mia strada. Decisi allora di assecondare quella che da sempre era la mia passione e mi iscrissi all’accademia per truccatori. Passo l’esame di stato per la pratica legale, ma “non mi convincono” che quella potesse essere la mia strada, mentre si faceva breccia nel mio cuore la passione per il lavoro di make-up Artist.

Tutto ciò accadeva nel 2012, quindi, sono 11 anni che faccio questo splendido lavoro.

  • Serena: e con le spose quando hai iniziato?

Valentina: Con le spose sin da subito, sono state il mio banco di prova. Diciamo che il trucco sposa è l’inizio di ogni truccatore. Poi c’è chi prende strade diverse. Io faccio anche altro (sempre nel settore Beauty), ma mi sono appassionata proprio alle spose.

Perché c’è una grande soddisfazione: essendo donna anche io, ed essendomi sposata anche io, capisco perfettamente lo stato d’animo sia nel periodo che precede l’evento, che durante il giorno stesso del matrimonio. Capisco subito come approcciarmi: per fare questo lavoro ci vuole tanta empatia e sensibilità, non è semplice, non tutti hanno queste doti.

  • Serena: Hai anticipato una delle mie domande: anche noi fotografi sappiamo chelavorare con le spose richiede una particolare sensibilità. Viviamo il prima dell’evento, quindi tutte le emozioni, le aspettative, l’agitazione. Non tutte gestiscono questo fermento allo stesso modo. Come personalizzi il tuo approccio a seconda della personalità e dello stile di ciascuna sposa?

Valentina: il momento della preparazione è molto delicato, ed è importante sapere che ambiente si troverà quel giorno, quali sono le persone che graviteranno attorno alla sposa. Fotografi compresi! Perché ancora una volta, non tutti hanno sensibilità e accortezza, spesso sono concentrati più su loro stessi che sulla sposa. L’obiettivo e il centro di tutto quel giorno è un altro.

Il coordinamento fotografo-truccatrice nell’ambito wedding è fondamentale.
E io mi impegno affinché, quando il fotografo arriva, la sposa sia pronta. Così tutti lavoriamo meglio e i tempi non si allungano. E’ importante che il clima sia disteso. E le tempistiche quel giorno sono importanti, per questo scegliere un professionista del settore, è fondamentale.

  • Serena: Parlando infatti di tempistiche, spesso le spose si stupiscono quando diciamo loro che la truccatrice arriverà più o meno 4 ore prima che lei esca di casa. Perché ci vuole tutto questo tempo? Raccontaci

Valentina: Anzitutto perché il lavoro deve essere certosino, e soprattutto il trucco deve durare tutta la giornata. Quando la sposa mi chiede “a che ora arriverai?”, io le chiedo “a che ora arriva il fotografo?”, perché da quell’orario io conto a ritroso circa 3 ore. Quelle 3 ore volano! E spesso non c’è solo trucco, ma anche acconciatura (e diventano 4).
Spesso mi scrivono il giorno dopo, ringraziandomi perché il trucco è rimasto intatto fino a notte: questo perché vado a fare un lavoro di stratificazione di più prodotti. E ciò permette non solo al trucco di durare tutto il giorno, ma anche di ottenere quell’effetto naturale che la maggior parte delle spose tanto desidera. 

  • Serena: Ecco, come riesci a bilanciare l’eleganza richiesta per il matrimonio con l’aspetto naturale e autentico che molte spose richiedono?

Valentina: Anzitutto il prodotto viene ben dosato. Nessuna vuole un mascherone. Però naturale non vuol dire né semplice né che necessita di poco tempo. Proprio perché per ottenere quel risultato devo stare molto attenta a come metto il prodotto sul viso. Se ne metto di più dove non serve, rischio la macchia ad esempio.

La stessa cosa vale per i capelli: vanno molto le acconciature semplici e sciolte. Ma spesso ci vuole un’ora e mezza per far sì che l’acconciatura sembri uno sciolto naturale, che però non crolli o non si scomponga dopo mezz’ora.

Altro discorso è il trucco per le invitate. Anche quello è un trucco che dura, ma a livello di applicazione prodotto è molto più semplice rispetto a quello sposa. Anche perché, parlando del lavoro che va a fare il fotografo, la sposa spesso viene fotografata molto da vicino, e tutti i difetti del trucco si vedono, se non è fatto bene. Spesso si vede il contouring fatto male, ad esempio.

  • Serena: So infatti che anche per gli occhi c’è una particolare attenzione, cioè si differenzia dal trucco normale, proprio nell’occhio, in che modo?

Valentina: Ad esempio non utilizzo mai le ciglia finte a banda intera, ma utilizzo i ciuffetti. Perché in foto, dato che spesso il fotografo fa uno scatto dove la palpebra è abbassata, con il riflesso del flash, se viene usato, ma di una qualsiasi luce, anche naturale, si vede la banda di plastica, che è veramente antiestetico. Ed è anche un effetto migliore con i ciuffetti, con l’altro è effetto bambola, si vede che è finto, e non ha un effetto naturale.

  • Serena: Consigli alla sposa di scegliere te anche per l’acconciatura? Cioè: è meglio che sia la stessa persona ad occuparsi sia di trucco che di parrucco?

Valentina: In linea di massima sì, perché se è una persona sola che cura entrambe le cose, come dire “parlo con me stessa”!

Quando invece l’acconciatura viene fatta da un’altra persona, mi capita di avere delle difficoltà. Soprattutto quando viene scelto il parrucchiere di famiglia, che ha anche il negozio. Questo implica spesso che il parrucchiere imponga orari che non coincidano con le esigenze del matrimonio. Perché lui avrà necessità di sbrigarsi per tornare ad aprire il negozio, e capita che io mi trovi ad esempio a mettere il velo alla sposa perché il parrucchiere è già andato via. Il parrucchiere deve rimanere a disposizione fino alla fine, come la truccatrice. Perché può succedere qualsiasi cosa, anche all’acconciatura, ed è giusto che chi ha curato l’acconciatura, la curi fino alla fine. 

Oppure capita che tardino molto, nonostante io cerchi sempre di sapere a che ora arrivi il parrucchiere, per organizzare il mio lavoro.

  • Serena:  Nel ringraziarti, una curiosità sul tuo marchio: Emotional Make-up, un nome molto evocativo. Da cosa nasce?

Valentina: Quando ho dovuto scegliere il nome del mio brand, molti mi consigliavano nome e cognome, invece ho pensato a cosa volevo realmente trasmettere con il mio lavoro. E la risposta è stata “Emozioni”. Una donna quando viene da me e si guarda allo specchio dopo che l’ho truccata, deve emozionarsi, deve provare felicità nel vedersi. Voglio evocare emozioni positive!

Il blog di Officine K: tutta la verità sulle nostre e le vostre emozioni, sulle lacrime, le speranze, le gioie, del nostro pazzo mondo di fotografi di famiglia e cerimonie.

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